La speranza per una “Società Umana”
La funzione della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC)

Quando venne fondata Casa dei Cittadini non è stato difficile trovare una linea comune. Fin dalla nascita, nel 2004, abbiamo voluto ispirarci alla Dottrina Sociale della Chiesa, come peraltro sancito nel nostro Statuto, prendendo come riferimento e guida buona parte dei principi che la caratterizzano.
Nel corso degli anni però ci stiamo rendendo conto di correre il rischio di farci snaturare dalla società attuale che riesce a condizionare tutto e tutti, e che svilisce ogni giorno di più i principi della DSC.
Fuori dal tempo, ma proiettata nel futuro
Pronunciare oggi pubblicamente parole quali “dottrina” e “chiesa” per parlarne positivamente è autentico autolesionismo e, nel migliore dei casi, si viene etichettati come conservatori ancorati ad un passato che non esiste più.
Se poi si esagera e si cita una ”enciclica sociale”, si passa per “cattolico bigotto” che crede ancora alle fole dei preti.
In realtà la Chiesa, da oltre cent’anni non si è mai staccata dal tempo nel quale l’umanità si trova a vivere ed ha portato grandi contributi sulle questioni della vita sociale.
Si pensi in particolare al contributo di Papa san Giovanni Paolo II e delle sue tre grandi Encicliche – Laborem exercens, Sollecitudo rei socialis e Centesimus annus – con le quali ha sancito alcune tappe fondamentali del pensiero cattolico sull’argomento.

In realtà potremmo dire che la DSC è fuori dal tempo perché non appartiene ad un periodo specifico, essendo basata su principi che derivano dalla “legge naturale” e quindi immutabili. Allo stesso tempo è anche fortemente legata alla società e ai suoi cambiamenti, ne legge i segni necessari ad una visione organica di insieme e cerca soluzioni ai mutevoli problemi e alle complesse situazioni di oggi.
Difficile però percepirne l’importanza per la società odierna, incatenata alle leggi di un mercato globalizzato, alla cultura del successo, dell’apparenza e dell’individualismo esasperato.
Tutti siamo chiamati
La DSC, grazie alle sue fonti e mediante i suoi principi, mette in relazione diretta l’uomo e la società e lo fa alla luce degli insegnamenti evangelici.
In questo quadro la donna e l’uomo sono chiamati all’impegno in ogni aspetto della vita, compresi gli ambiti del lavoro, del sociale, fino a quello economico e nella politica. Un impegno che ci impone di affrontare il complesso fenomeno della globalizzazione e quello della gestione ecologica del nostro pianeta.
Viviamo una evoluzione tecnologica che ci mette a disposizione straordinarie opportunità, ma introduce anche nuove forme di precarietà e di sfruttamento perché non è regolata sulla base di valori “umani”, prediligendo quelli meramente economici. La società di oggi vive il paradosso di un incremento della propria ricchezza creando nuovi e sempre più numerosi poveri.
In questa ottica è palese che la DSC non è indirizzata ai soli cattolici, anzi è di tutti e per tutti, per un Bene Comune che prescinde l’essere o non essere credenti.
Una grande sfida
Non è certamente facile restare immuni da logiche efficientiste e di breve termine di cui la nostra società è intrisa, ed è complicato mantenersi al di sopra delle pastoie che le burocrazie nazionale e regionale impongono.
Soprattutto quando ci si pone l’impegno di mantenere alta la qualità culturale e politica sui grandi temi, mentre si è immersi nell’operatività nel nostro comune.
Eppure è una sfida che accettiamo giorno dopo giorno, cercando di coniugare il nostro impegno quotidiano familiare e lavorativo con quello volontaristico nell’amministrazione comunale e all’interno del nostro movimento.
Un impegno che non avrebbe molto senso se non partissimo dal rispondere alle domande fondamentali che la nostra natura umana si pone e che possono trovare risposte di spessore con il supporto e l’accompagnamento dei principi della DSC, insieme all’esperienza d’amore della nostra Famiglia.
Come all’interno della nostra Famiglia, in cui coltiviamo ogni giorno il nostro amore coniugale e genitoriale, dobbiamo impegnarci per rendere Casa dei Cittadini sempre di più capace di promuovere e realizzare buone politiche amministrative, mantenendo vive le nostre radici e le ragioni che ci hanno spinto ad essere protagonisti della vita culturale, sociale e politica della nostra società.