Ooooops!

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29
February
2020

Pari o dispari?

Silvia Fiorio
Silvia Fiorio

Il concetto di pari opportunità è un principio giuridico che tende a garantire l’eguale possibilità di accedere alla partecipazione sociale, economica e politica per gli uomini e per le donne. Negli ultimi anni tale definizione è stata estesa a qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione, convinzioni politiche, personali, razza, origine etnica, età, disabilità e orientamento sessuale.

In realtà l’estensione, per quanto doverosa, rischia di far passare in secondo piano le ancora molte differenze di accesso alla vita pubblica nei confronti delle donne.

Da questo punto di vista, mi viene in mente quanto passato sul web, qualche giorno fa, come estrapolato da alcuni discorsi di Obama, in riferimento alle donne in politica. Parafrasando il pensiero, Obama si augurava le donne al Governo di tutti i Paesi perché il mondo potesse essere migliore. Questa frase, proferita con le migliori intenzioni, considerato che la moglie si è sempre battuta per l’uguaglianza delle donne nei diversi Paesi e settori e l’incremento della presenza femminile nei ruoli apicali della società, mi fa riflettere su alcune questioni.

La prima. I desiderata riguardanti la pace nel mondo sembrano sempre un po’ finti, in quanto relativi a pulsioni congenite alla natura umana. Quindi, la frase lascerebbe immaginare l’impossibilità di realizzo di questo pensiero.

La seconda. Le donne non sono migliori degli uomini.

Partirei da qui.

È indubbio, anche solo fisiologicamente parlando, che siamo diversi. Ma diversi non significa né migliori né peggiori, semplicemente differenti. Se partiamo dallo stesso punto potremmo arrivare allo stesso traguardo, ma seguendo vie diverse. Il problema fondamentale è che non partiamo dallo stesso punto. E, parlo da donna, non ce ne rendiamo neppure conto. Quindi, la sensibilizzazione delle pari opportunità è quanto mai importante nei confronti prima di tutto dello stesso genere femminile.

A livello sociale, molte sono le persone, i gruppi, le associazioni che supportano i diritti delle donne, molti sono i diritti che hanno dovuto, per essere applicati, essere indicati anche in leggi specifiche, molto viene fatto a livello privato, ma anche pubblico.

Da qualche mese, infatti, faccio parte della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Verona, composta da donne guerriere, competenti e positive, ricche di idee e di proposte. La Commissione si propone di garantire le pari opportunità tra uomo e donna nell'educazione, nella formazione, nella cultura, nella vita politica, sociale ed economica, nelle istituzioni, nella vita familiare e professionale, con diverse attività: indagini e ricerche sugli aspetti della condizione femminile nel territorio veronese; incontri, convegni e seminari; iniziative per riqualificare la presenza femminile nel mondo del lavoro, soprattutto nelle professioni in cui la presenza femminile è sempre più carente; pareri sugli atti del Consiglio provinciale che abbiano una rilevanza diretta o indiretta sulla condizione femminile.

Si stanno creando importanti reti a livello comunale riguardanti tutti i 98 Comuni della Provincia di Verona e promuovendo convegni, il cui prossimo sarà il 7 Marzo 2020 nella Loggia Frà Giocondo in Provincia a Verona, sul tema scottante e quanto mail attuale della relazione tra “I media e la donna, l’uso del linguaggio e dell’immagine nella comunicazione”.

Faccio anche parte del gruppo “Progetto donna di Castelnuovo del Garda”, che crea, da donne impegnate a diversi livelli, momenti di confronto per le donne del territorio di Castelnuovo ma anche in collaborazione con altre realtà territoriali vicine. Ne abbiamo creati molti in un anno di costituzione ed il prossimo riguarda l’incontro il giorno della festa della donna, 8 Marzo 2020 alle ore 10.00 al Parco Sigurtà, per parlare, conoscerci e camminare insieme, a cui seguirà un pranzo in compagnia.

Da queste esperienze sociali nonché da quelle mie lavorative, sono consapevole di quanto sia stato raggiunto sul tema delle pari opportunità tra uomo e donna ma so quanto ancora ci sia da fare. Sono convinta, altresì, che esista una volontà sana di riscatto delle donne, corredata però, da una sensazione, non detta, di inadeguatezza, in particolare in quelle donne che, sentendosi troppo strette nei canoni tradizionali, provano a comportarsi (passatemi il termine) “come gli uomini”. Questo sentimento è più che mai vivo. E a questo rispondiamo o con la castrazione di volontà giuste o con l’esternazione alla massima potenza delle proprie capacità.

Direi che quello che manca, quindi, sia la pari possibilità di essere quello che si è. Non certo dal punto di vista formale, che invece sembra garantita, ma dal punto di vista emozionale e sociale, dove invece ancora non c’è. Ed ecco quanto mai importante non solo parlare di pari opportunità, ma agire perché tutti gli ostacoli (anche mentali) possano essere eliminati.

La promozione dei diritti della donna è un lavoro lento, che non può essere mai abbandonato e che non deve essere sottovalutato. Nel tempo le donne che hanno cambiato la storia ci sono state e sempre ci saranno, ma sono poche e devono urlare molto di più dei loro colleghi maschi.

Esistono diritti che sono universali e l’impegno che ci dobbiamo e che dobbiamo a tutta la società è promuovere la conoscenza e la creazione di coscienza sociale, partendo, in particolare, dalle giovani generazioni, perché il mondo finalmente possa crescere più giusto.

29
February
2020

Pari o dispari?

Silvia Fiorio
Silvia Fiorio

🤝 Collaboratori

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📝 Descrizione del Progetto

Il concetto di pari opportunità è un principio giuridico che tende a garantire l’eguale possibilità di accedere alla partecipazione sociale, economica e politica per gli uomini e per le donne. Negli ultimi anni tale definizione è stata estesa a qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, religione, convinzioni politiche, personali, razza, origine etnica, età, disabilità e orientamento sessuale.

In realtà l’estensione, per quanto doverosa, rischia di far passare in secondo piano le ancora molte differenze di accesso alla vita pubblica nei confronti delle donne.

Da questo punto di vista, mi viene in mente quanto passato sul web, qualche giorno fa, come estrapolato da alcuni discorsi di Obama, in riferimento alle donne in politica. Parafrasando il pensiero, Obama si augurava le donne al Governo di tutti i Paesi perché il mondo potesse essere migliore. Questa frase, proferita con le migliori intenzioni, considerato che la moglie si è sempre battuta per l’uguaglianza delle donne nei diversi Paesi e settori e l’incremento della presenza femminile nei ruoli apicali della società, mi fa riflettere su alcune questioni.

La prima. I desiderata riguardanti la pace nel mondo sembrano sempre un po’ finti, in quanto relativi a pulsioni congenite alla natura umana. Quindi, la frase lascerebbe immaginare l’impossibilità di realizzo di questo pensiero.

La seconda. Le donne non sono migliori degli uomini.

Partirei da qui.

È indubbio, anche solo fisiologicamente parlando, che siamo diversi. Ma diversi non significa né migliori né peggiori, semplicemente differenti. Se partiamo dallo stesso punto potremmo arrivare allo stesso traguardo, ma seguendo vie diverse. Il problema fondamentale è che non partiamo dallo stesso punto. E, parlo da donna, non ce ne rendiamo neppure conto. Quindi, la sensibilizzazione delle pari opportunità è quanto mai importante nei confronti prima di tutto dello stesso genere femminile.

A livello sociale, molte sono le persone, i gruppi, le associazioni che supportano i diritti delle donne, molti sono i diritti che hanno dovuto, per essere applicati, essere indicati anche in leggi specifiche, molto viene fatto a livello privato, ma anche pubblico.

Da qualche mese, infatti, faccio parte della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Verona, composta da donne guerriere, competenti e positive, ricche di idee e di proposte. La Commissione si propone di garantire le pari opportunità tra uomo e donna nell'educazione, nella formazione, nella cultura, nella vita politica, sociale ed economica, nelle istituzioni, nella vita familiare e professionale, con diverse attività: indagini e ricerche sugli aspetti della condizione femminile nel territorio veronese; incontri, convegni e seminari; iniziative per riqualificare la presenza femminile nel mondo del lavoro, soprattutto nelle professioni in cui la presenza femminile è sempre più carente; pareri sugli atti del Consiglio provinciale che abbiano una rilevanza diretta o indiretta sulla condizione femminile.

Si stanno creando importanti reti a livello comunale riguardanti tutti i 98 Comuni della Provincia di Verona e promuovendo convegni, il cui prossimo sarà il 7 Marzo 2020 nella Loggia Frà Giocondo in Provincia a Verona, sul tema scottante e quanto mail attuale della relazione tra “I media e la donna, l’uso del linguaggio e dell’immagine nella comunicazione”.

Faccio anche parte del gruppo “Progetto donna di Castelnuovo del Garda”, che crea, da donne impegnate a diversi livelli, momenti di confronto per le donne del territorio di Castelnuovo ma anche in collaborazione con altre realtà territoriali vicine. Ne abbiamo creati molti in un anno di costituzione ed il prossimo riguarda l’incontro il giorno della festa della donna, 8 Marzo 2020 alle ore 10.00 al Parco Sigurtà, per parlare, conoscerci e camminare insieme, a cui seguirà un pranzo in compagnia.

Da queste esperienze sociali nonché da quelle mie lavorative, sono consapevole di quanto sia stato raggiunto sul tema delle pari opportunità tra uomo e donna ma so quanto ancora ci sia da fare. Sono convinta, altresì, che esista una volontà sana di riscatto delle donne, corredata però, da una sensazione, non detta, di inadeguatezza, in particolare in quelle donne che, sentendosi troppo strette nei canoni tradizionali, provano a comportarsi (passatemi il termine) “come gli uomini”. Questo sentimento è più che mai vivo. E a questo rispondiamo o con la castrazione di volontà giuste o con l’esternazione alla massima potenza delle proprie capacità.

Direi che quello che manca, quindi, sia la pari possibilità di essere quello che si è. Non certo dal punto di vista formale, che invece sembra garantita, ma dal punto di vista emozionale e sociale, dove invece ancora non c’è. Ed ecco quanto mai importante non solo parlare di pari opportunità, ma agire perché tutti gli ostacoli (anche mentali) possano essere eliminati.

La promozione dei diritti della donna è un lavoro lento, che non può essere mai abbandonato e che non deve essere sottovalutato. Nel tempo le donne che hanno cambiato la storia ci sono state e sempre ci saranno, ma sono poche e devono urlare molto di più dei loro colleghi maschi.

Esistono diritti che sono universali e l’impegno che ci dobbiamo e che dobbiamo a tutta la società è promuovere la conoscenza e la creazione di coscienza sociale, partendo, in particolare, dalle giovani generazioni, perché il mondo finalmente possa crescere più giusto.

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