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15
February
2025

Vivere il Monte Baldo!

Da sempre il Monte Baldo è considerato “il giardino botanico d'Europa” perché montagna vera in un ambiente unico temperato dal suo Lago di Garda

Alessandro Tenca
Alessandro Tenca
Redazione CdC
Redazione CdC

Alessandro, ci racconti qualcosa di sé.

Ormai 43 anni fa nascevo ai piedi del Baldo, nella piana di Caprino Veronese.

Affascinato dai racconti di caccia in montagna di un papà all'epoca già troppo anziano per portarmi assiduamente in quota e stregata dalla visione maestosa del Baldo che si ha dalla casa di famiglia, la mia mente ha cominciato presto a sognare di salire in alto e a pianificare un futuro che sarebbe stato soddisfacente solo se speso tra boschi, rocce e canaloni.

L'infanzia mi ha regalato la curiosità; gli anni del liceo la capacità di osservare per voler capire; le Scienze Naturali studiate all'università la possibilità di comprendere e collegare i tanti fenomeni attraverso i quali la Natura si esplica ed esalta quotidianamente.

Arrivare a farlo, come naturalista e custode del Rifugio Telegrafo, su una montagna come il Baldo che della Natura è uno dei più valenti esempi di bio-ricchezza, è stato, alla fine, realizzare il sogno di me bambino.

Alessandro Tenca: naturalista, gestore del Rifugio Telegrafo sul Monte Baldo, fondatore e guida ambientale escursionistica di equipENatura. alessandro.tenca@equipenatura.it www.equipenatura.it

Il Monte Baldo, “giardino d’Europa”.

Una serie di fattori, tanto banali quanto casuali (ma tutti naturali!), succedutisi nell'evoluzione di questo massiccio montuoso, lo hanno reso uno degli scrigni della biodiversità mondiale; sicuramente un “luogo da primato” nel nostro continente per la sua straordinaria eterogeneità ambientale.

Peccato che ancora pochi, sia tra gli abitanti del posto che tra i milioni di turisti nostri ospiti ogni anno, si rendano veramente conto del significato e del valore che ha l'espressione “giardino d'Europa”. Se ne fossimo maggiormente consapevoli, ci prenderemmo sicuramente più cura del nostro magnifico territorio.

Qualche esempio della ricca flora del Monte Baldo

Rifugio Telegrafo.

Nel 2013 ho colto l'opportunità concessa dal CAI Verona, proprietario del rifugio Telegrafo, di prenderlo in gestione, provando a mettere in atto un progetto che si occupasse non solo di accoglienza e ristoro in montagna, ma che svolgesse oltre al ruolo fondamentale di presidio in alta quota anche quello ormai irrinunciabile, per il contesto turistico montano di oggi, di distributore di cultura.

Ora mi appresto ad iniziare la mia tredicesima stagione, consapevole del fatto che, oggi più ancora di tredici anni fa, le Alpi e la Montagna in generale, intesa come ultima e delicata espressione della Natura selvaggia del nostro e negli altri continenti, necessiti di sempre maggiori investimenti: in termini culturali ed educativi, più che (esclusivamente) infrastrutturali.

Solo proteggendo adeguatamente quanto è effettivamente delicato e valorizzandolo affinché certe peculiarità siano conosciute e comprese da tanti, anche noi uomini potremo esaltarci nei processi attraverso cui la Natura si realizza.

Il Rifugio Barana al Telegrafo (2147 mslm) ripreso dalla webcam della stazione metereologica della Rete dei "Rifugi Sentinella" CAI-CNR - https://rifugisentinella.cai.cnr.it/

Panorama mozzafiato e non solo a Malga Zocchi.

Il panorama sul Garda, sulla pianura e sulle tante cime di cui si gode da ogni punto della cresta del Baldo è solo uno, forse persino il più banale, dei tanti valori aggiunti, caratterizzanti il nostro territorio.

A questa consapevolezza ci sono arrivato dopo tanti anni al Telegrafo e dopo aver provato a realizzare qualche piccolo progetto turistico-educativo a Malga Zocchi.

Questo bellissimo baito del XVI secolo, mi è stato affidato da Veneto Agricoltura tra il 2023 e il 2024 e in questo periodo ho potuto “testare” molte iniziative legate ad un'idea di turismo rispettoso dei luoghi in cui si colloca, che si ponga l'obiettivo primario di presentarli nella loro reale natura e veste e che tenti di mantenerne le specificità senza stravolgerli.

Malga Zocchi

Mi auguro di poter proseguire anche con questo progetto che si collocherebbe non solo in una posizione geografica di media montagna molto interessante per il ruolo che avrà in futuro, ora che certe fasce montane sono fruibili tutto l'anno, ma soprattutto in un momento storico in cui le esperienze vere e calate sul territorio possono rappresentare una sorta di nuova “cultura della terra”. Alla fine si tratta di tornare “agri-cultori”.

Ci descriva alcune delle vostre attività naturalistiche, escursionistiche, culturali ed enogastronomiche.

Quello che punto a realizzare attraverso le mie molteplici competenze di naturalista, guida e gestore di realtà culturali (come mi piacerebbe chiamarle) sulla montagna che mi ha cresciuto è legato ad un'idea di fruizione del territorio che permetta all'uomo di esaltare il valore del proprio tempo, sia esso passato in natura o in convivialità, consapevole del fatto che la vera ricchezza è comprendere e poter misurare il valore di tutto ciò che ci circonda, puntando ad esaltare noi stessi nell'intento di fruirne senza arrecare danni o stravolgere ciò di cui dovremmo essere consapevoli custodi.

Che sia con una passeggiata, un evento culturale od una serata davanti al fuoco al baito, questo è il significato ultimo delle iniziative che propongo sul Baldo.

Programma delle attività di Malga Zocchi dello scorso periodo natalizio

Alessandro, quali sogni ha nel cassetto?

Quello che sto facendo mi piace e mi soddisfa. Il sogno di oggi è quello che avevo da bambino: stare tra boschi, rocce e canaloni. Ora che ho scoperto come poter farlo vorrei poter continuare così, sperando di dare un valido contributo alla tutela e alla valorizzazione di un territorio di cui sento di far parte.

15
February
2025

Vivere il Monte Baldo!

Da sempre il Monte Baldo è considerato “il giardino botanico d'Europa” perché montagna vera in un ambiente unico temperato dal suo Lago di Garda

Alessandro Tenca
Alessandro Tenca
Redazione CdC
Redazione CdC

🤝 Collaboratori

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📝 Descrizione del Progetto

Alessandro, ci racconti qualcosa di sé.

Ormai 43 anni fa nascevo ai piedi del Baldo, nella piana di Caprino Veronese.

Affascinato dai racconti di caccia in montagna di un papà all'epoca già troppo anziano per portarmi assiduamente in quota e stregata dalla visione maestosa del Baldo che si ha dalla casa di famiglia, la mia mente ha cominciato presto a sognare di salire in alto e a pianificare un futuro che sarebbe stato soddisfacente solo se speso tra boschi, rocce e canaloni.

L'infanzia mi ha regalato la curiosità; gli anni del liceo la capacità di osservare per voler capire; le Scienze Naturali studiate all'università la possibilità di comprendere e collegare i tanti fenomeni attraverso i quali la Natura si esplica ed esalta quotidianamente.

Arrivare a farlo, come naturalista e custode del Rifugio Telegrafo, su una montagna come il Baldo che della Natura è uno dei più valenti esempi di bio-ricchezza, è stato, alla fine, realizzare il sogno di me bambino.

Alessandro Tenca: naturalista, gestore del Rifugio Telegrafo sul Monte Baldo, fondatore e guida ambientale escursionistica di equipENatura. alessandro.tenca@equipenatura.it www.equipenatura.it

Il Monte Baldo, “giardino d’Europa”.

Una serie di fattori, tanto banali quanto casuali (ma tutti naturali!), succedutisi nell'evoluzione di questo massiccio montuoso, lo hanno reso uno degli scrigni della biodiversità mondiale; sicuramente un “luogo da primato” nel nostro continente per la sua straordinaria eterogeneità ambientale.

Peccato che ancora pochi, sia tra gli abitanti del posto che tra i milioni di turisti nostri ospiti ogni anno, si rendano veramente conto del significato e del valore che ha l'espressione “giardino d'Europa”. Se ne fossimo maggiormente consapevoli, ci prenderemmo sicuramente più cura del nostro magnifico territorio.

Qualche esempio della ricca flora del Monte Baldo

Rifugio Telegrafo.

Nel 2013 ho colto l'opportunità concessa dal CAI Verona, proprietario del rifugio Telegrafo, di prenderlo in gestione, provando a mettere in atto un progetto che si occupasse non solo di accoglienza e ristoro in montagna, ma che svolgesse oltre al ruolo fondamentale di presidio in alta quota anche quello ormai irrinunciabile, per il contesto turistico montano di oggi, di distributore di cultura.

Ora mi appresto ad iniziare la mia tredicesima stagione, consapevole del fatto che, oggi più ancora di tredici anni fa, le Alpi e la Montagna in generale, intesa come ultima e delicata espressione della Natura selvaggia del nostro e negli altri continenti, necessiti di sempre maggiori investimenti: in termini culturali ed educativi, più che (esclusivamente) infrastrutturali.

Solo proteggendo adeguatamente quanto è effettivamente delicato e valorizzandolo affinché certe peculiarità siano conosciute e comprese da tanti, anche noi uomini potremo esaltarci nei processi attraverso cui la Natura si realizza.

Il Rifugio Barana al Telegrafo (2147 mslm) ripreso dalla webcam della stazione metereologica della Rete dei "Rifugi Sentinella" CAI-CNR - https://rifugisentinella.cai.cnr.it/

Panorama mozzafiato e non solo a Malga Zocchi.

Il panorama sul Garda, sulla pianura e sulle tante cime di cui si gode da ogni punto della cresta del Baldo è solo uno, forse persino il più banale, dei tanti valori aggiunti, caratterizzanti il nostro territorio.

A questa consapevolezza ci sono arrivato dopo tanti anni al Telegrafo e dopo aver provato a realizzare qualche piccolo progetto turistico-educativo a Malga Zocchi.

Questo bellissimo baito del XVI secolo, mi è stato affidato da Veneto Agricoltura tra il 2023 e il 2024 e in questo periodo ho potuto “testare” molte iniziative legate ad un'idea di turismo rispettoso dei luoghi in cui si colloca, che si ponga l'obiettivo primario di presentarli nella loro reale natura e veste e che tenti di mantenerne le specificità senza stravolgerli.

Malga Zocchi

Mi auguro di poter proseguire anche con questo progetto che si collocherebbe non solo in una posizione geografica di media montagna molto interessante per il ruolo che avrà in futuro, ora che certe fasce montane sono fruibili tutto l'anno, ma soprattutto in un momento storico in cui le esperienze vere e calate sul territorio possono rappresentare una sorta di nuova “cultura della terra”. Alla fine si tratta di tornare “agri-cultori”.

Ci descriva alcune delle vostre attività naturalistiche, escursionistiche, culturali ed enogastronomiche.

Quello che punto a realizzare attraverso le mie molteplici competenze di naturalista, guida e gestore di realtà culturali (come mi piacerebbe chiamarle) sulla montagna che mi ha cresciuto è legato ad un'idea di fruizione del territorio che permetta all'uomo di esaltare il valore del proprio tempo, sia esso passato in natura o in convivialità, consapevole del fatto che la vera ricchezza è comprendere e poter misurare il valore di tutto ciò che ci circonda, puntando ad esaltare noi stessi nell'intento di fruirne senza arrecare danni o stravolgere ciò di cui dovremmo essere consapevoli custodi.

Che sia con una passeggiata, un evento culturale od una serata davanti al fuoco al baito, questo è il significato ultimo delle iniziative che propongo sul Baldo.

Programma delle attività di Malga Zocchi dello scorso periodo natalizio

Alessandro, quali sogni ha nel cassetto?

Quello che sto facendo mi piace e mi soddisfa. Il sogno di oggi è quello che avevo da bambino: stare tra boschi, rocce e canaloni. Ora che ho scoperto come poter farlo vorrei poter continuare così, sperando di dare un valido contributo alla tutela e alla valorizzazione di un territorio di cui sento di far parte.

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